Ho scritto due righe di fantasia. La conversazione non è mai avvenuta realmente ma sono sicuro che molte persone come me ci si ritroveranno. La storia è ambientata nella mia bella Estonia e non ho nessuna intenzione di lasciarla.
‘In questo momento ci sono solo due cose che mi interessano, cosa farò questa sera e cosa farò l’anno prossimo. Al primo problema troverò presto una soluzione. Il secondo mi riempirà la testa giorno e notte e niente mi distrarrà dal mio chiodo fisso.’
Un sorso di Cider gusto pera interrompe il monologo di Kadri. Le unghie curate, lunghe e decorate accarezzano la lattina e rendono il tutto estremamente sexy. Kadri sa come rendere i suoi discorsi accattivanti e teatrali. Le persone rimangono rapite dalla sua eleganza bruscamente interrotta da sprazzi di volgarità e risate contagiose. E’ una ragazza intelligente, all’ultimo anno di Business Management alla Tallinn University of Technology. La sua città le sta stretta e così anche il suo paese. Una forza inarrestabile la porterà a terninare gli studi ed emigrare chissà dove in cerca di successo, emozioni e vita.
Un sorso di Cider gusto pera interrompe il monologo di Kadri. Le unghie curate, lunghe e decorate accarezzano la lattina e rendono il tutto estremamente sexy. Kadri sa come rendere i suoi discorsi accattivanti e teatrali. Le persone rimangono rapite dalla sua eleganza bruscamente interrotta da sprazzi di volgarità e risate contagiose. E’ una ragazza intelligente, all’ultimo anno di Business Management alla Tallinn University of Technology. La sua città le sta stretta e così anche il suo paese. Una forza inarrestabile la porterà a terninare gli studi ed emigrare chissà dove in cerca di successo, emozioni e vita.
‘Mi sento in gabbia qui. Non trovo il modo di sfogare tutta la mia energia, ho bisogno di vita.’
‘Stai pensando anche tu di lasciare l’Estonia?’
‘E’ l’unica alternativa.’
Lasciare il paese è diventato da qualche anno lo sport nazionale dei giovani estoni. Decine di migliaia emigrano, migliaia ritornano dopo qualche anno. E’ una forza inarrestabile. Chi parte lo fa per diversi motivi, per lavoro, per amore, per noia. Tutti hanno lo stesso obiettivo: migliorare la propria vita, raggiungere luoghi e obiettivi che la maggior parte dei loro amici non avrà mai la possibilità di toccare. Non tutti ci riescono, alcuni falliscono ma anche chi non ha raggiunto il proprio scopo torna cambiato, in meglio. Cresciuto nello spirito e pronto a far fruttare tutto ciò che il mondo gli ha insegnato.
‘Non capisco cosa non vada nella tua vita.’ Chiede scettica l’amica.
Kadri è molto più fortunata di lei. E’ di buona famiglia, vive in una bellissima casa con una splendida vista sul mar Baltico. Presto un lavoro sicuro la attende nel Financial Centre di Tallinn.
‘Non è questo il punto. La mia vita è a questo livello...’
La mano di Kadri si posizione al livello del torace come ad indicare un ipotetico livello medio alto.
‘Io sto cercando di raggiungere questo...’ Mani in cielo.
‘Posso già dirti che tipologia di lavoro troverò l’anno prossimo, quanto guadagnerò, cosa mangierò in pausa pranzo e che tipo di vita darò ai miei figli. Tutto bello ma prestabilito. Posso dirti che andrò in vacanza in Egitto, una settimana in primavera, e due settimane nel cottage di famiglia a trentacinque chilometri da qui, a raccogliere bacche e chiacchierare con gli amici davanti ai nostri uomini intenti ad accendere il fuoco del barbeque. E’ tutto così certo.’
La fatalità, il destino già scritto, questo spaventa molti, ma scuote pochi che decidono di prendere il proprio destino e riscriverlo.
‘Non è tutto così bello e divertente all’estero, credimi, ho parecchi amici che hanno fatto quello che vuoi fare tu. In molti sono tornati prima del previsto, non riuscivano a sopportare la mancanza della loro terra. Molti altri hanno miseramente fallito.’ L’amica ha ragione e questo Kadri lo sa.
‘Ogni anno milioni di persone si spostano dalle campagne indiane e cinesi per trasferirsi nelle grandi metropoli, New Delhi, Mumbay, Shangai, Pechino...’ La geografia è sempre stata la materia preferita di Kadri.
‘Lasciano tutto. Casa, famiglia, tradizioni millenarie, vita all’aria aperta e un lavoro faticoso ma dignitoso. Lasciano tutto questo per andare a vivere nei luoghi più terribili del pianeta. Le squallide periferie più affollate, sporche e rumorose del mondo. Costretti a vivere in case piene di sconosciuti, senza bagni ne fognature. Lavorano dodici ore in squallide fabbriche piene di sostanze tossiche e malpagati. Perchè lo fanno?’
‘Speravano forse di trovare un lavoro migliore?’ Propone l’amica sapendo che Kadri avrà certamente un’altra teoria.
‘Sbagliato.’ Infatti.
‘Lo sanno benissimo a cosa vanno in contro. Saranno forse contadini ignoranti e analfabeti, ma non sono certo stupidi. Sanno benissimo che l’unico modo per sperare di avere un futuro migliore e quello di emigrare nella grandi città. Lavoreranno anni in queste condizioni, ma qualcuno di loro emergerà dalla massa e potrà finalmente raggiungere i suoi obiettivi e dare a se stesso e alla sua famiglia un futuro migliore. Gli esseri umani hanno sempre avuto nel loro DNA la necessità di spostarsi, di cercare un mondo migliore dove vivere. L’alta probabilità di fallire non li ferma e mai li fermerà.’
Kadri è sempre rimasta incredula nel vedere come queste persone siano disposte a tanto. Non ha mai realmente capito il perchè lo facessero, ma ora lo sa, sente lo stesso loro sentimento dentro di se.
‘Pensa a ciò che hanno fatto i nostri antenati decine di migliaia di anni fa durante l’emigrazione dall’Africa al resto del mondo.’
‘Quello è tutt’altra cosa.’ Risponde l’amica con un tono neutro, associabile alla noia o anche all’interesse. Kadri non se ne preoccupa, ha iniziato il suo discorso e non c’è nulla che la potrebbe interrompere.
‘Invece è esattamente quello di cui stiamo parlando. Ci sono prove scientifiche abbastanza certe che suggeriscono che l’intera popolazione terrestre, ad esclusione di chi ha origini africane, derivi da una singola tribù che riuscì con successo a passare dal Corno d’Africa alla Penisola Arabica e da li a colonizzare tutto il resto del mondo. Tutte le altre tribù che hanno tentato hanno fallito e i loro geni si sono persi per sempre. Si stima che non più di trenta persone siano emigrate dall’Africa con successo e tutti portiamo dentro di noi i loro geni di viaggiatori, esploratori alla ricerca di un mondo migliore.’
‘Credo che loro non si rendessero conto di ciò che stavano facendo. Forse stavano semplicemente correndo dietro a qualche gazzella. Forse si sono spostati in cerca di cibo.’
‘L’Africa all’epoca era abitata da pochissimi ominidi, c’era spazio e animali a sufficienza per tutti. Ma anche se fosse, questo non fa che rafforzare la mia teoria, anche se si fossero spostati per cibo li rende dei sognatori come me. Erano in cerca di un posto migliore per raggiungere i loro obiettivi, in questo caso cenare tutte le sere.’
‘Mi sto cominciando a perdere tra ominidi e Africa.’
‘Prendi per esempio noi, gli estoni. Le prime popolazioni estoni si insediarono in Estonia cinquemila anni fa. L’Europa era praticamente disabitata e c’era spazio a sufficienza in qualsiasi altro luogo del continente.’
‘Perchè non sono andati in luoghi caldi e accoglienti? Io sarei andata sul Mediterraneo.’
‘Se tutti avessero pensato come te saremmo già estinti da qualche migliaio di anni, amica mia!’
Una reciproca risata ricorda alle amiche di non essere in un aula universitaria ad un corso di antropologia, ma semplicemente su una fredda panchina in un parco innevato a bere Cider alla pera e a fumare qualche sigaretta.
‘Ciò che ha spinto i nostri antenati a venire fino a qui in un luogo freddo e inospitale era ancora una volta il loro sogno.’
‘Che sarebbe?’
‘Alci affumicate, cervi alla brace e lardo di cinghiale.’
‘La caccia li ha spinti così a nord quindi. E tu dove pensi di andare a trovare abbondanti risorse di cibo?’
‘Sto ancora valutando. E’ un problema secondario. Voglio conoscere il mondo e i suoi abitanti. Non posso farlo rimanendo nel mio quartiere.’
‘Mi sembra tutto un po’ lasciato al caso.’
‘Ed è questo il bello! Non capisci che è proprio dal mio destino certo che sto fuggendo! Comunque vada l’esperienza sarà unica e mi sentirò finalmente viva.’
‘Le altre persone a te vicine hanno provato a farti cambiare idea?’
‘Quello che tutti non capiscono è che non solo non comprendo il loro modo di pensare, ma è da questa mentalità che voglio allontanarmi il più possibile! Il viaggio ti porta a confrontarti con nuovi modi di pensare, fare nuove esperienze e queste esperienze ti insegneranno molto di più di quello che la scuola a fatto con me negli ultimi venti anni.’
‘Il tuo entusiasmo è quasi contagioso, ma andare via in questo momento potrebbe non essere la scelta giusta. Sono sicura che qui avrai tutte le possibilità di soddisfare le tue esigenze.’
‘Sono stanca di vivere i miei sogni solo quando chiudo gli occhi. Non posso aspettare in eterno sperando che qualcosa di buono cadi dal cielo, il tempo scorre troppo velocemente. Ho bisogno di andare li fuori e trovare la mia felicità. Il mio cuore è in fiamme, non voglio che si spenga, non ora... La mia vita si è come fermata, è autunno dentro di me, e spero che dietro la collina ci sia il sole caldo che mi faccia rivivere. Ho visto troppe persone perdere il loro unico treno e sono ancora qui ad aspettare che la loro vita cominci, ma ora è troppo tardi per loro.’
‘L’Estonia è uno splendido paese, ricordatelo sempre. Non sai a cosa vai incontro li fuori.’
‘L’Estonia è meravigliosa, lo so. Ma è il mio purgatorio. Un infinito periodo intermedio. Li fuori non so cosa accadrà, potrò toccare con mano il paradiso, con un piede dritto all’inferno.’